Questo è un blog atipico, aggiornato veramente di rado e con notizie che non interessano (probabilmente) a nessuno se non a chi mi conosce veramente. Tra l’altro, a chi dovesse leggere di sfuggita quanto scrivo, probabilmente risulterà non vero o quantomeno esasperato: chi invece mi conosce sa che me ne capitano parecchie anche perchè, un po’, me le vado a cercare. Diceva un mio amico, se guardi bene prima o poi mi trovi…
La cosa che mi lascia molto perplesso è che tutte le azioni (legali) che intento sono contro pubbliche amministrazioni (che quindi si difendono con i nostri soldi) o contro aziende che percepiscono moltissimi contributi dallo stato. Mi fa specie come tutte queste cause, finora sempre vinte o addirittura concordate stragiudizialmente prima di andare in giudizio, lascino chi ha clamorosamente sbagliato intatto al suo posto, senza neanche una lettera di richiamo, a spese di noi italiani che continuiamo a foraggiare tutto questo.
Nello specifico:
1) VICENDA TRENITALIA
Ho ricevuto una multa per un biglietto (valore complessivo 2 euro) pagato e mostrato, per la sola ragione di non aver mostrato il cartaceo (l’ho mostrato su PC) in quanto, essendo fuori sede, non avevo la stampante con me. Ho provato a risolvere la questione pacificamente, provenendo da una famiglia di ferrovieri, ma dall’altra parte ho trovato un muro di gomma (forse anche perchè ci sono degli incentivi contrattuali per ogni multa messa?). A nessuno importa perdere un cliente con un fatturato annuo importante nei loro confronti, a nessuno importa far fare una figura barbina all’azienda, a nessuno importa che questa leggerezza costerà all’azienda dei soldi.
2) VICENDA ALITALIA
Anni fa (c’è qualche piccolo cenno in questo blog), l’Alitalia mi perse bagagli, mi lasciò a metà percorso riprenotandomi 1 giorno e mezzo dopo, non mi prestò assistenza come doveva e tutta una serie di altre cose che la vedranno rispondere in giudizio. La CAI risponde: lei ha ragione, abbiamo oltre 10.000 (diecimila) richieste di questo tipo, ma noi siamo la good company. Per i debiti se la deve prendere con la bad company. Nessuna delle istituzioni preposte chiarisce questa vicenda, le associazioni dei consumatori tacciono preferendo parlare dei materassi non finanziati. Probabilmente, a conti fatti, anche questa operazione costerà a noi italiani qualcosa.
3) PA varie
Oltre a questi casi più eclatanti, ci sono PA che fanno aste pubbliche a modo loro (aziende inserite in graduatorie per persone fisiche, fondi pubblici per consulenti esterni usati per pagamenti interni alla scuola, etc.). Tutte queste, da parte mia, sono state oggetto di azioni legali, alcune ancora in corso, altre già vinte. Ce ne sono tante altre dove si stanno percorrendo delle soluzioni “amichevoli”, proprio per non esasperare delle situazioni e di cui non voglio dire nulla per non offendere nessuno, ma potrei riportare frasi di dipendenti (e dirigenti) pubblici da far accapponare la pelle per il menefreghismo sullo spreco del denaro pubblico, accoppiato alla piena coscienza dell’essere intoccabili in ogni caso.
4) Sindacato
Questo l’ho lasciato per ultimo e, al momento, non è oggetto di causa. Tra l’altro, in questa vicenda, sono sostanzialmente estraneo ai fatti ma mi preme far notare, ai lettori di questo blog, in mano a chi si affidano i lavoratori italiani.
Personalmente, non ho mai avuto una grossa opinione dei sindacati, considerandoli nella maggioranza dei casi difensori dei nullafacenti e considerando i sindacalisti stessi come nullafacenti pagati meglio di chi lavora sul serio. Grazie al cielo viviamo in uno stato di diritto per cui i lavoratori (a parte casi particolari) non avrebbero bisogno di queste associazioni (non riconosciute) che strumentalizzano il lavoro degli altri come trampolino di lancio per la loro carriera politica (nel migliore dei casi) o come una sorta di immunità. Questa è, ovviamente, solo la mia opinione, con le debite eccezioni (un patronato fiscale è uno dei miei clienti e sono tra le migliori persone che io abbia mai conosciuto).
Detto questo, entro nel vivo. Questo sindacato ha, oramai da due anni, delle perdite di acqua in una delle loro sedi, tra l’altro acquistata come completamente ristrutturata. Sopra tale sindacato abita una mia conoscente, la quale si trova nelle stesse condizioni: casa completamente ristrutturata e copiose perdite di acqua dalla controsoffittatura. La mia conoscente (che chiameremo Francesca) vive con il figlio di 4 anni che, ovviamente, è completamente estraneo ai fatti. Sia Francesca che il sindacato hanno fatto le loro azioni per risolvere rispettivamente il problema: in particolare, il sindacato ha aperto un contenzioso ed il magistrato competente ha nominato un CTU il quale, dopo un anno di indagini, non è riuscito a comprendere quale fosse la causa di tali perdite, dopo aver esperito numerosissimi tentativi anche da casa di Francesca. Il magistrato non gli ha rinnovato il mandato (questo l’ho scoperto dopo i fatti…). Qualche giorno fa, suonano al mio citofono chiedendo se conoscessi Francesca. Rispondo di si e mi chiedono se, per cortesia, potessi chiamarla. La chiamo e lei stava facendo il bagno al bambino: la persona che mi ha chiamato, presentatasi come CTU (anche se non lo era più), ha detto che siccome in quel momento c’erano delle perdite nel patronato, la colpa era certamente di Francesca (che finezza tecnica…). Mi chiede di entrare nel patronato e, non appena vi entro, vengo accolto da un signore anziano, probabilmente sulla sessantina, che, senza neanche salutare, augura la morte mia, di Francesca e soprattutto del bambino. Ho invitato il signore (se così si può chiamare) a vergognarsi di augurare la morte ad un bimbo di 4 anni ma a nulla è servito, il signore è stato allontanato a braccia mentre cercava di picchiarmi. Anzichè ricevere delle scuse, sono stato invitato ad andarmene nonchè velatamente minacciato da un altro signore anziano che, citando testualmente, se lo poteva permettere. Giusto per concludere, in serata, il rappresentante legale di tale sindacato, noto avvocato ed esponente politico ex DS, allontanatosi dal partito per ragioni non note, ha inviato un SMS al padre di Francesca minacciandolo di adire alle vie legali contro Francesca stessa. Mi rimane il dubbio di capire cosa ci facesse l’ex CTU lì proprio in quel momento… (nomi e alcune circostanze marginali sono state lievemente alterate per ragioni ovvie di privacy).
Sebbene queste situazioni (specie l’ultima) si commentino da sole, mi piacerebbe avere un commento dei miei pochi lettori…
Alla prossima
Ugo