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Infinitesimi ed infiniti

Chicca

Quando, a 15 anni, in quarto superiore, la professoressa Alda Vinci iniziò ad introdurre i concetti di infinitesimi ed infiniti, immediatamente mi sembrarono una cosa teorica e distante dalla realtà. Andavo molto bene in matematica e ho continuato così, con delle cadute sulle parti teoriche a me poco affini.

La comprensione più profonda degli infinitesimi non è mai arrivata e anzi, leggendo il paradosso di Zenone (che deduce, in maniera tanto semplice quanto impeccabile, la natura corpuscolare della materia qualche migliaio di anni prima della sua dimostrazione matematica), mi sono convinto della non esistenza nella realtà di questo concetto.

Ho avuto più fortuna con gli infiniti per i quali ho dovuto aspettare però molto tempo. Certo, manipolavo con destrezza le curve asintotiche ma, in tutta onestà, non potevo dire di aver compreso il concetto di infinito. L’illuminazione completa è arrivata molto tempo dopo, ovvero il 4 giugno 2011, più o meno alle 10 del mattino.

Mi dicevo: come fa un oggetto ad essere tanto grande che, diviso da una qualsiasi grandezza finita, rimane identico, non perde una virgola? Sembrava una cosa difficilissima da capire, per menti sopraffine o, comunque, certamente più predisposte all’astrazione della mia, invece è un concetto di una banalità incredibile che chiunque può capire…o, almeno, chiunque abbia figli. Un concetto assai pratico.

Quando è nata Francesca, alias Chicca, la mia seconda figlia, ho scoperto che l’amore che provo per Giovanni non è diminuito di una virgola eppure lo stesso amore, identico, lo provo per lei. Ho scoperto che le stesse emozioni che ho provato, una per una, le stesse sensazioni, quelle vissute e quelle negate, si sono ripetute senza differenza questa seconda volta. Nulla hanno potuto i dubbi, le incertezze, tutto il contorno: in quei momenti esistevamo io, Marilena, Giovanni e Francesca e niente altro sembrava essere importante. Bè, se l’infinito non è questo, è qualcosa di molto simile.

La comprensione di tutto questo si è rafforzata nel vedere alcune persone, anche molto vicine, disposte a rinunciare a vedere i bimbi per quelle che reputo inezie, banalità…ecco, questo traccia la linea, netta e demarcata, del finito e dell’infinito.

Anzi, forse, l’infinitesimo è proprio questo: un sentimento talmente piccolo che ogni altro è più grande…

2 thoughts on “Infinitesimi ed infiniti

  1. Luigi Pellegrino says:

    Quante cose, nella vita, ci aspettano ad essere comprese. Io ad esempio ho compreso, da non molto, che solo grazie a persone come Lei, che con voglia, desiderio, amore e coraggio mettono al mondo la continuità del genere umano. I suoi figli sono i nostri figli. Grazie.
    A parte questa considerazione: AUGURI AUGURI AUGURI e buona vita alla sua Famiglia.
    L’Amore si moltiplica non si divide.

    Luigi PELLEGRINO

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