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The imitation game – Opinioni di un ingegnere informatico

Basato sulla biografia “Alan Turing: Una Biografia” (titolo originale “Alan Turing: The Enigma“) di Andrew Hodges, biografia che ha cambiato nome in prossimità dell’uscita del film in “Alan Turing: Storia di un Enigma“, la pellicola si snoda brillantemente sulla storia del (poco) noto matematico inglese, a ragione considerato uno dei padri, per non dire il padre, dell’informatica moderna, senza annoiare neanche un minuto dei 113 di durata del film.

La tecnica del flashback è utilizzata con cura e precisione, rendendo sempre facile allo spettatore riconoscere il momento della narrazione in cui ci si trova.

alex lawther

Buona l’interpretazione dei personaggi, in particolar modo di Alan Turing bambino (magistralmente interpretato da Alex Lawther), con delle scene ad altissima intensità emotiva dove il giovane attore non mostra neanche una sbavatura espressiva.

the imitation game

Alcune imprecisioni storiche, probabilmente volute (la macchina di decrittazione, a quanto ne so, si chiamava Bomba e non Christopher e, tra l’altro, non era stata creata da Alan Turing bensì dal polacco Marian Rejewski) che, però, non influiscono sulla narrazione e, anzi, in alcuni casi sono addirittura funzionali.

Per esempio, probabilmente il nome della macchina è stato un deus ex machina per poter consentire al narratore di creare l’immagine di un Turing che, morto il suo primo amore conosciuto a scuola (Cristopher, per l’appunto), lo “ricostruisce” e cerca di dargli intelligenza, per averlo accanto per tutta la vita.

 

Ed è così che viene anche introdotto il secondo tema: l’intelligenza artificiale. Con un rapido colloquio con l’agente di sorveglianza, Alan Turing spiega meglio di Spielberg nel suo famosissimo AI – Intelligenza Artificiale il concetto di questa moderna ed intrigante disciplina.

Apple

Parte completamente mancante dal film, invece, è quella sulla morte del matematico inglese. A parte l’intrigante e assurda vicenda sulla recente redenzione (2013), a parte la condizione assurda e feroce nel vicino ed occidentalissimo Regno Unito fino a non pochi anni fa (potrei anche citare episodi personali) in termini di parità di diritti, sarebbe stato interessate vedere rappresentata la leggenda che vuole che Steve Jobs abbia pensato al logo della Apple così com’è proprio in onore ad Alan Turing, che si suicidò (o fu suicidato, come sostengono alcuni, perchè sapeva troppo) morsicando una mela intrisa di cianuro al potassio.

Biancaneve

Anche questo sarebbe stato un interessante elemento di parallelismo, mostrare la passione assoluta per questo cartone animato del Maestro Walt Disney, vero capolavoro di animazione: Biancaneve e i 7 nani, primo lungometraggio a cartoni animati della storia del cinema.

A parte questa parte (a mio avviso) carente, il film è davvero godibile sia per i cosiddetti geek che per l’appassionato di film storici: scorre rapidamente e non fa assolutamente della complessità di alcuni argomenti un suo punto di debolezza, trattandoli molto molto bene.

Buona visione!

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